"Clarinetti sott'olio" da consumarsi preferibilmente entro il __vedi retro del barilotto.

24.10.2021

Il trattamento del legno sui clarinetti è un'operazione importantissima, che non va assolutamente trascurata. Ma sapete a cosa serve?

Anzitutto c'è da dire che il legno, a differenza dell'ottone, è un materiale vivo ed è soggetto a leggeri cambiamenti nel tempo. Esso è suscettibile agli sbalzi termici, all'umidità e al grado di acidità che la vostra salivazione e sudorazione delle mani. Non mi dilungherò sul discorso crepe, scheggiature e quanto altro può accadere a causa di una cattiva manutenzione, ma se avete domande scrivetemi pure via mail e sarò lieto di rispondervi.

In buona sostanza l'oliatura del legno serve soprattutto a rendere impermeabile la cameratura interna dello strumento, colmandone i pori, in modo tale che la saliva scivoli e non riesca a penetrare nel legno. L'importanza di tale operazione sta nel fatto che la saliva penetrando nel legno con il tempo potrebbe generare delle fratture più o meno gravi a seconda di dove si possano formare. La stessa cosa vale per la superficie esterna, in quanto protegge dall'umidità e dalla sudorazione ed al contempo rende lucido tutto lo strumento. L'olio più usato è sicuramente quello di mandorle dolci, per poi passare ad oli specifici, ma in teoria funziona pure l'olio d'oliva se non fosse che ha come difetto quello di emanare cattivo odore. 

Spero che questo articolo vi torni utile e se vi va, condividetelo con i vostri amici clarinettisti.